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Guida all’acquisto delle scarpe da Mountain Bike per Trail, Enduro e Downhill

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Demonerosso

26 Giugno 2025

9 min

Flat o clipless, con lacci o con sistema elastico. Ecco i consigli di Dainese per la scelta della perfetta calzatura da mtb per le proprie esigenze

La scelta della scarpa da mountain bike è un passaggio cruciale della nostra preparazione, perché è proprio dal piede che passa gran parte del controllo della bicicletta sui terreni sconnessi. Nel downhill e nell’enduro, le discipline gravity, le fasi più importanti delle gare sono quelle durante le quali si guida in piedi, quando i punti di contatto tra pilota e bicicletta sono solamente le mani e, appunto, i piedi. Nell’uso non agonistico della mtb, tipo trail o all mountain, vale lo stesso discorso: in discesa, il vero controllo della bicicletta lo si ha guidando in piedi. 

Scegliere la scarpa da mountain bike giusta è complesso, spesso si guarda a ciò che fanno i nostri atleti preferiti, ma non sempre ciò che è meglio per loro è il meglio anche per un amatore. Vediamo quali sono le diverse possibilità.  

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Scarpe MTB da trail, enduro o downhill e scarpe da cross country: le differenze  

La prima e più importante distinzione da considerare è quella tra le scarpe da cross country e quelle da trail, enduro o downhill, di cui ci occuperemo in questa guida. Descriviamo brevemente la differenza tra le tipologie:  

  • Nel cross country, la differenza la si fa principalmente pedalando forte in salita: serve una scarpa leggera e capace di trasferire il massimo della potenza dalle nostre gambe ai pedali. Inoltre, la tipica gara di XC ha una durata breve quindi il comfort assume importanza relativa; anzi, se si può, si tende a risparmiare qualche grammo limando sulla comodità.  
  • La scarpa da mountain bike da enduro o downhill ha esigenze tutto sommato opposte. Nell’enduro si pedala, ma la gran parte delle salite non sono cronometrate e vengono affrontate con relativa calma. Al contrario, la gara si decide in discesa, ove si guida esclusivamente in piedi. Inoltre, le gare di enduro durano diverse ore: la comodità assume dunque un ruolo primario nel mettere l’atleta a proprio agio. Stesso discorso per l’uscita amatoriale: trascorrere mezza giornata o più in sella è la norma. La run di downhill dura invece solo pochi minuti, ma l’esigenza di performance in discesa è la medesima e i modelli di scarpe gravity sono solitamente adatti a entrambi gli utilizzi.  

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  • Nel mezzo stanno le scarpe da mtb trail, che sono tuttavia generalmente più orientate al comfort rispetto a quelle da XC ma con minor esigenza di protezione e performance in discesa rispetto a quelle gravity. In generale, chi fa della mtb un utilizzo “trail”, lo fa da amatore, senza l’occhio al cronometro che possono avere gli agonisti delle altre discipline. Per questo motivo, la scarpa da mtb trail è una scarpa meno estrema sotto tutti gli aspetti, spesso comoda per camminare

Scarpe per pedali flat o con attacco? 

Entrando nel vivo della scelta della scarpa da mtb per trail, enduro o downhill, importante elemento decisionale è la suola, che va di pari passo con il pedale, che deve necessariamente essere compatibile: flat o clipless? Ecco spiegato in breve il significato dei due termini. La scarpa da mountain bike per pedali flat si chiama così perché il pedale di riferimento è un pedale piatto, privo di agganci. L’aderenza della suola è garantita dalla mescola della gomma e dalla presenza dei pin sulla superficie del pedale, puntine alte un paio di millimetri che penetrano nella suola e assicurano il controllo.  

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Meno immediato è il termine “clipless”. Agli albori della mountain bike, c’era chi correva con i pedali a clip, i classici pedali a gabbia dove infilare il piede. Presto si capì che la soluzione non era ottimale perché non consentiva un rilascio immediato del piede in situazioni di pericolo, fu a quel punto che venne inventato l’attacco tipo SPD, con un sistema di agganci e molle che permette di abbandonare il pedale con un semplice movimento della caviglia verso l’esterno. Siccome questi nuovi pedali abbandonavano il sistema a clip, furono chiamati clipless.   

Scarpe MTB flat o clipless: quale suola scegliere? 

La scarpa da mountain bike per pedali flat è la più semplice da usare, soprattutto per chi si stia avvicinando allo sport. Le sezioni più ripide dei percorsi possono intimorire, avere il piede agganciato può togliere sicurezza a chi non abbia molta esperienza. La scarpa con suola flat è inoltre sensibilmente più comoda per camminare, in particolar modo se su roccia o terreno sconnesso.  

Spingere la bicicletta non è un’eventualità così rara, soprattutto per chi sia amante di lunghi giri trail e all mountain, dove può sempre capitare di dover affrontare a piedi qualche tratto troppo scosceso, o per chi alterni momenti di pedalata ad escursioni a piedi, unendo mtb e la visita dei luoghi. Cercare una scarpa da mtb comoda per camminare può quindi essere una scelta saggia. 

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La scarpa clipless, invece, è solitamente la scarpa dei rider più orientati alla performance: fornisce una connessione con la bicicletta altrimenti irraggiungibile. Il piede agganciato al pedale permette di affrontare in sicurezza salti e manovre complesse che altrimenti comporterebbero il rischio di perdere il contatto. La scarpa da mountain bike clipless non è però solo per chi possieda una tecnica di guida particolarmente avanzata. Ad esempio, chi si converta ad una disciplina non estrema come il trail dopo anni trascorsi su una bicicletta da cross country sarà già avvezzo a questo tipo di scarpa, che nell’XC rappresenta una scelta obbligata.  

Il discorso cambia leggermente in situazioni di uscite molto fangose, dove il pedale con attacco potrebbe far fatica a riagganciarsi e di conseguenza costringere a guidare con le scarpe sganciate, situazione da evitare il più possibile perché non garantisce un buon controllo della bicicletta. Ecco che in caso di fango pesante, anche un rider che solitamente usa pedali e scarpe clipless potrebbe convertirsi ai flat.  

 

Come è fatta una scarpa da mountain bike?   

Vediamo ora quali sono le componenti della scarpa da mtbper orientarci al meglio nella scelta della calzatura migliore per le nostre esigenze.  

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La suola 

Come spiegato fin qui, la suola assume forse il ruolo più importante tra tutte le componenti di una scarpa da mountain bike: in un modo o nell’altro, clipless o flat, essa deve assicurarci il perfetto controllo della bicicletta. Ma non è solo una questione di grip o, nel caso della scarpa clipless, di aggancio.    

In tutte le discipline della mtb una certa rigidità della suolaè fondamentale. Se non lo è all’estremo in un uso trail della bici, lo è particolarmente nell’enduro e nel downhill dal momento che, durante la discesa, buona parte del peso del corpo grava sui piedi e di conseguenza sulle suole. Una suola sufficientemente rigida permette ai muscoli del piede e della gamba di non dover “fare gli straordinari” per mantenerci in assetto ottimale. Al contrario, riduce le flessioni o le torsioni indesiderate quando messa sotto sforzo. D’altro canto, una suola troppo rigida risulterebbe scomoda; è quindi necessario trovare il giusto compromesso per le proprie necessità, se più orientate all’uscita con gli amici o al mondo race.  

Oltre alla rigidità strutturale della suola, nel caso della scarpa flat conta molto anche la mescola della gomma utilizzata nello strato a contatto con il pedale. È necessario che questa raggiunga il corretto punto di equilibrio tra morbidezza e durata. Una gomma molto soffice assicura un ottimo grip sia sui pedali che sul terreno, ma una gomma troppo soffice tenderà a usurarsi in fretta.  

Nel caso della scarpa clipless, la mescola della suola è meno rilevante dal momento che quest’ultima non appoggia sul pedale, nemmeno su quelli con piattaforma, e il contatto è garantito esclusivamente dal meccanismo dell’attacco.  

HG Acto Pro

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La tomaia 

La tomaia è la parte superiore della scarpa, quella che fascia il piede. Deve necessariamente essere più solida rispetto a quella di una normale sneaker, sia per una questione di controllo dei movimenti sia per un’esigenza di protezione in caso di impatto. Non è necessario cadere per urtare con i piedi contro pietre o radici.  

In particolar modo nella scelta della scarpa da mountain bike per enduro o downhill sarà bene ricercare modelli costruiti con materiali rinforzati come ad esempio l’EVA, una spugna ad alta densità caratterizzata da grande solidità e compattezza anche in strati con spessori minimi. Sulle scarpe per mtb gravity altri rinforzi sono presenti nella zona della punta del piede e sul tallone.  

L’allacciatura 

Nella scelta della scarpa da mountain bike vanno considerati i diversi sistemi di allacciatura, ciascuno con i propri pro e contro. Il più classico è quello con i tradizionali lacci: il vantaggio principale è la loro semplicità. In qualsiasi condizione, anche in presenza di fango, si potranno facilmente slacciare e riallacciare; può sempre capitare che si slaccino da soli, ma un doppio nodo sarà sufficiente ad annullare il rischio.  

HG Acto Pro

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Una soluzione più moderna è il laccio a scorrimento rapido, regolabile in base al volume del proprio piede in un batter d’occhio. Questo è il sistema impiegato sulle scarpe DaineseHg MATERIA PRO, Hg ACTO PRO e HGImpulso denominato PER-FIT System (Precision Elasticated Retaining), in cui il laccio lavora in sinergia con una fascia in velcro, anch’essa da regolare a piacimento; l’insieme garantisce una fasciatura del piede ottimale e una perfetta stabilità della scarpa.  

Altri validi sistemi di chiusura utilizzati nelle scarpe da mountain bike sono quello a rotore o quello unicamente con bande in velcro. Quest’ultimo il più semplice, diffuso soprattutto su scarpe con punto prezzo aggressivo. Più sofisticato invece il sistema a rotore, il più noto quello a marchio BOA®. Il rotore tende un cavo che scorre lungo la zona del collo del piede regolando l’ampiezza della calzata e distribuendo la pressione in modo uniforme.  

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Tutto considerato, scegliere la giusta scarpa da mountain bike per le proprie esigenze non è semplice e, come in molti ambiti, l’esperienza accumulata in anni di pratica permette di muoversi a colpo sicuro. Diversamente, la miglior strategia sarà innanzi tutto aver chiaro l’utilizzo che faremo della nostra bici in modo da orientarsi tra le tante possibili caratteristiche. Poi, possibilmente, provare più di un modello, in modo da saggiarne la vestibilità in rapporto alla forma del nostro piede.