bici

Fabien Barel "È tutto bello come lo sognavo da bambino"

demonerosso bici

Demonerosso

1 Aprile 2021

4 min

Passione, successo e crescita secondo un tre volte campione del mondo

> “No no, Alex aspetta! Torno su e la rifaccio.”

Un altro passaggio, un’altra raffica di scatti. Fabien Barel è un perfezionista, pretende il massimo da tutto e tutti, da sé stesso in primis. Se la bici non è abbastanza piegata, se il corpo non è in posizione, si rifà da capo.

Tre volte campione del mondo di downhill, per la prima volta nel 1998 tra gli Juniores, poi tra gli Elite nel 2004 e 2005. Fab, per gli amici, si considera uno fortunato.

> “Fondamentalmente sono un appassionato, amo tutto della mountainbike e sono uno che dà l’anima per ciò che ama. È lo sport perfetto per me, un bel mix di velocità, natura, adrenalina e impegno.”

I boschi liguri a picco sul mare in una tiepida giornata di gennaio sono il contesto giusto per approfondire la conoscenza di uno degli atleti e personaggi più influenti della mountainbike degli anni 90 e 2000.

> “È davvero tutto bello come lo sognavo da bambino. Vivo la mia passione, giro il mondo, conosco nuove persone e culture fantastiche. Non potrei chiedere di più. La mountainbike è uno sport che insegna tanto, l’umiltà per prima cosa. Da professionista ti devi misurare con molti più fallimenti che successi, ed è quello che la gente di solito non vede. Sono proprio i fallimenti che ti fanno crescere, per questo l’umiltà è fondamentale. Anche il successo è diverso da come lo si immagina. Naturalmente c’è una grande emozione, ma quello che prevale è il sollievo. Salire sul gradino più alto del podio e indossare la maglia iridata ti ripaga degli sforzi fatti e ti fa sentire unico per le emozioni che dai alle persone che ti stanno accanto.”

Fabien si emoziona a raccontare. Lo vedi che gli sta davvero a cuore questo mondo. Ma vedi anche che non è uno come tanti. Sale in bici, aggancia i pedali e da dietro le lenti specchiate degli occhiali riesci a intravedere una fiamma che nei comuni mortali non c’è. Cambia espressione, si fa serio ed esprime una concentrazione rara.

> “Ciò che fa davvero la differenza è la forza mentale. Il talento aiuta ma è solo la ciliegina sulla torta. Serve una forma mentis che ti permetta di individuare e oltrepassare una sottile linea, oltre la quale la concentrazione sale davvero ad un livello superiore. Solo allora riesci a dare tutto te stesso, ti prendi i rischi necessari ed esprimi al massimo il tuo potenziale. Non crediate che io non abbia paura! Io ho sempre paura quando corro in bici. La chiave è come ci si pone di fronte alla paura. Io adoro guidare al limite, è proprio questo che dà adrenalina e soddisfazione.”

Più di vent’anni trascorsi a livelli stellari e nessuna voglia di smettere. Ogni scusa è buona per tornare tra le fettucce. Credi che uno così abbia poco da imparare ormai.

> “Scherzi? Tutte le volte che salgo in bici cerco di imparare qualcosa di nuovo, ci sono un sacco di cose che non so fare con un manubrio tra le mani. Crescere è linfa vitale, ed è la ragione per cui c’è tanto rispetto tra avversari, quando corriamo al nostro livello. Ho corso contro Nico Vouilloz, Steve Peat e Sam Hill. Abbiamo vissuto momenti incredibili assieme, io ho dato tutto per batterli e lo stesso hanno fatto loro. Non c’è nulla di meglio. Ma il punto è proprio che siamo cresciuti assieme.”

 

Nel frattempo Fab gioca con la bici, salta, cerca la posa migliore. È un ragazzo vero, cresciuto nei boschi con le ginocchia sbucciate e le mani sporche di terra. È qui per lavorare e ci mette serietà, ma capisci presto che spingere la bici in salita per ripetere un passaggio non gli costa tutta questa fatica. È lui il volto Dainese per la mountainbike.

> A dire il vero questa storia ha radici ben più lontane. Indosso protezioni Dainese dagli anni '90. Erano il massimo della tecnologia disponibile già in quel periodo. La nostra collaborazione è ricominciata un paio di anni fa, ma da ora sarò ancor più dentro la cosa. Lo sviluppo dei nuovi protettori sarà uno dei punti centrali del mio lavoro. I nuovi prodotti sono davvero di alto livello, e vogliamo continuare a spingere per migliorare la protezione degli atleti sempre di più. La missione di Dainese è aumentare la sicurezza per spostare sempre più in là i limiti dello sport, è un aspetto fondamentale e che sono fiero di condividere.”

Smetterai mai di andare in bici?

> “No,mai.”


photo credit © Alex Luise